L’abitazione è porzione di un complesso di case in linea, che caratterizzano molti dei centri storici del nord est Italia, con camminamento porticato pubblico esterno e sviluppata su tre livelli. L’unità deriva da una serie di superfetazioni ed ampliamenti avvenuti nel tempo. L’abitazione si presentava costituita da due unità distinte, al piano terra da un locale adibito a deposito/garage con piccola zona cucina e bagno e caratterizzata da uno spazio privato interno aperto derivante dalla precedente demolizione di parte dell’unità e fino ad allora adibito a deposito.
Al piano primo, non collegata con il piano terra, una unità residenziale con affaccio sia sullo spazio interno che sulla strada pubblica. L’unità è caratterizzata da due ingressi, quello principale attraverso la scala padronale che porta al piano primo ed uno secondario di servizio al piano terra posto in prossimità dell’androne principale. Obbiettivo dell’intervento era quello di unire le due unità recuperando lo spazio privato interno trasformandolo in giardino privato realizzando quindi un’unica unità residenziale.
Al piano terra la scelta formale ha portato a modificare lo spazio in un unco living open space dove cucina, area pranzo e soggiorno si fondono delineandosi come unico spazio compositivo e creando un naturale collegamento con l’area esterna del giardino privato. La parte forometrica è stata modificata in modo che l’illuminazione naturale potesse aumentare la continuità formale e funzionale fra esterno ed interno. La soluzione di collegamento fra i due piani è stata concepita come unico elemento di design, cucina e relativo glass-wall e impianto scala costituiscono un unico elemento formale. Il collegamento fra i due piani è mediato da una chiusura vetrata il cui scopo è, da un lato, filtrare la divisone fra cucina e scala e dall’altro mediare il collegamento fra la parte giorno e la parte notte dell’abitazione. L’elemento scala è caratterizzato da una struttura leggera costituita dalle sole pedate ed il sottoscala è stato sfruttato come giardino d’inverno caratterizzato da una illuminazione down-up ed un impianto d’irrigazione autonomo. La zona living è caratterizzata da uno spazio continuo con il giardino esterno. La scelta dei materiali e la cromia degli elementi di arredo e di complemento, seguono il concetto di spazio unico ed aperto. Per garantire la continuità formale gran parte degli arredi sono realizzati su disegno e la parte illuminotecnica è fondamentalmente a luce indiretta. Tutta la pavimentazione è stata realizzata in parquet industriale di noce verniciato ad acqua ed è presente su entrambi i livelli come elemento di unione formale fra i diversi ambienti; unica stanza, nella quale la scelta formale ha portato ad una pavimentazione in ceramica, è nel bagno privato della camera da letto padronale. Il locale lavanderia, derivato dal piccolo bagno esistente, segue le linee formali caratterizzanti tutto l’impianto dell’abitazione.
Completamente realizzata su disegno è una reinterpretazione dei vecchi catini, realizzata in corian, permette l’incasso a scomparsa di lavatrice ed asciugatrice mantenendo comunque un disegno minimale ed ergonomico senza pregiudicare il formalismo adottato. Come tutte le case in linea, finestrate alle estremità e collegate da un lungo corridoio, al piano primo , la difficoltà maggiore era di rendere questo spazio ergonomicamente fruibile cercando di aumentare la sua illuminazione naturale. Il lungo corridio con l’importante accesso principale vetrato è stato reinterpretato secondo un disegno di compressioni ed aperture che mediano il passaggio fra i due lati dell’abitazione. Una cromia total white caratterizzata da decompressioni sui soffitti affidati a differenze cromatiche aiutano l’individuazione degli spazi di servizio, ingresso e disimpegni, mantenendo comunque tutto l’impianto completamente aperto. I bagni ed i locali di servizio, guardaroba e cabine armadio sono state realizzate su disegno dell’arch. Baldan Davide. Questo ha permesso di trasformare ampie zone di passaggio in contenitori capienti mantenendo il formalismo minimale adottato.
ClienteprivatoAnno2013ProgettoArch. Davide BaldanVisual retailTconZERO comunicazione design studioTipologiainterior design
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